2021



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Le fotografie

– L’architrave del portale di San Leonardo al Frigido, Metropolitan Museum di new York, dal sito del Museo.

– San Leonardo della Scuola di Santa Maria della Carità di Venezia, foto P.I.M., 2014.

– Particolare della via e dei fossi tra Pisa e Livorno, nella “Pianta indicante i fiumi, fossi e socoli concorrenti per la parte di Stagno e Calambrone, 1741.

– Il ricordo di San Leonardo in Arcetri nel 1323.

– La chiesa di San Leonardo in Arcetri, foto dal sito Tabernacoli Italiani.


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SAN LEONARDO "SPEDALIERE" nei ricordi di storia ed arte


Leonardo da “Nobiliacum” (oggi Noblat nel limosino, Francia) fu un santo dalla vita poco conosciuta ma dal culto molto sentito in Europa a partire dal secolo XI. Visse sotto Clodoveo re dei Franchi († 511), che lo protesse, e fu discepolo San Remigio, sull’esempio del quale chiese di poter liberare i prigionieri che avesse incontrato sul suo cammino. “Aquitania, Inghilterra, Germania furono così pervase dalla sua fama”, scrive la Bibliotheca Sanctorum, e chiunque lo invocasse, vedeva spezzate le catene o otteneva la guarigione. Correva perciò a ringraziarlo o solo a vederlo di modo che si riempì di vocazioni quell’eremo da lui fondato a Nobiliacum, sull’antica strada che andava in Spagna e a Santiago.

Non solo in Francia: anche in Italia San Leonardo dette il titolo a luoghi sacri, a ospedali e divenne il soggetto di belle opere d’arte.

A Venezia, nel sestiere di Cannaregio, per esempio, lo raffigura un bassorilievo a sinistra dell’ingresso dell’Accademia. Fa coppia con San Cristoforo dall’altra parte di un portale che ha sopra una Madonna con il Bambino. Tiene nella mano sinistra le catene dei prigionieri e nella destra una croce a tre bracci. Due misere persone munite di ‘disciplina’ supplicano ai suoi piedi. L’iscrizione dice:

“MCCCLXXVII ho fato questo lavorier | a l’onor di Dio e de la Vergene Maria e del glori|oxo chonfesor miser. sen. Lunardo e in memuo|ria de tuti che in lo so santo dì [6 novembre, sua festa] ho chomen|cada e creada questa santa Fraternita de Eschuola”.

La confraterntia detta Scuola di Santa Maria della Carità fu fondata nel 1260, presso il monastero dei Canonici Regolari (1120) e fu la prima ad avere l'appellativo di “grande”. Rimase fino all’epoca napoleonica quando i locali vennero ristrutturati e adibiti proprio per le Gallerie dell’Accademia.

Scendendo in Toscana, il nome di San Leonardo si associò ad ospedali presso itinerari di rilievo.
Al Metropolitan Museum di New York è conservato il bel portale di marmo di Carrara attribuito a Biduino (ca. 1775) di San Leonardo sul Frigido (Massa), l’antica romana “Taberna Frigida”, ospizio dal secolo XII.
Lo stipite destro riporta la figura del santo in piedi rivolta a sinistra con tra le mani la figura di un prigioniero incatenato che lo guarda. Delle inconsuete scimmie adornano i capitelli, mentre nell’architrave è raffigurato l’ingresso di Gesù a Gerusalemme e, sul suo lato sinistro, Leonardo pellegrino che cammina con il bastone.

Sempre in Toscana, sette ponti attraversavano i fossi del distretto tra Pisa e Livorno facilitando la strada che univa le due città.
Il quarto ponte aveva un solo arco ed era sopra “l'Antifosso dove fa capo la strada del Zannone, la quale guida alle Fornacette nella regia postale Livornese” (Repetti). Nei pressi si trovava l'antico spedale di San Leonardo di Stagno, alla cui chiesa Villano arcivescovo di Pisa fino dal 23 novembre 1155 donò 290 pertiche di terreno confinato dal mare, dallo Stagno, dalla via trasversale e che dal mare arrivava ad alcune capanne di pescatori compresa quello dello stesso presule.

L’ospedale fu mantenuto in buone condizioni nel medioevo. Nel 1246 ebbe un certo Bono rettore. Nel 1283 vi dimorava Iacopo Savio di Gherardo Savio albergatore.
Per evitare che i malfattori trovassero facilitazioni per delinquere, nel 1286 gli statuti pisani imposero di far tagliare e ripulire le boscaglie sino ad una certa distanza dalla strada maestra, a partire dalla chiesa di S. Pietro in Grado fino a quella di S. Leonardo di Stagno giovandosi dell’opera degli addetti dell’ospedale per estirpare i pruni e gli arbusti selvatici che ricoprivano i lecci (Repetti).
Decaduto per lo più a causa delle guerre, nel Settecento San Leonardo fu progressivamente smantellato: la chiesa prese prima il titolo della SS. Annunziata e poi fu ridotta a stalla di animali, mentre l’ospedale divenne casa colonica.

Un ultimo luogo dedicato a San Leonardo è posto in una zona elegante e di gran valore paesaggistico a sud di Firenze fra San Miniato e Poggio Imperiale, sulla vecchia strada imprunetana che andava nel Chianti e a Siena: Arcetri. Le strutture più moderne hanno coperto nella zona il passato medievale e non è possibile sapere se anche qui fosse stato un ospizio.In una carta del 1085 Arcetri faceva parte di un luogo oggetto di donazione di Bernardo del fu Bruno al monastero di San Salvi.
In un’altra del 1323 è ricordata la chiesa come popolo-parrocchia, assieme a due abitanti: Cecco del fu Migliorato e la moglie Letta.
Nel 1370 vi ebbe un podere Riguccio Pegolotti fiorentino dimorante a Verona, il quale lo donò tramite un procuratore a sua figlia Silvestra vedova di Talento dei Medici.

Al Quattrocento invece appartengono due dipinti conservati nella chiesa romanica: in essi San Leonardo è vestito di dalmatica rossa e con i simboli della prigionia in mano. È però una figura solenne molto diversa da quella del povero pellegrino che intercedeva per i suoi simili nei faticosi viaggi medievali.

Paola Ircani Menichini, 4 settembre 2021.
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